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giovedì 24 agosto 2017

INSIEME PER SABRINA E LE ALTRE: MIRA CONTRO LE VIOLENZE DI GENERE


MERCOLEDÌ 30 AGOSTO 2017 h. 20:45 PIAZZA IX MARTIRI, MIRA

Una serata di letture e interventi, alla luce delle fiaccole.
Invitiamo ogni partecipante ad indossare un indumento di colore rosso.

APPELLO

17 giugno, Anastasia, Chirignago. 
4 luglio, Sonia, Marghera.
23 luglio, Mariarca, Musile di Piave.
31 luglio, Chiara, Trento.
1 agosto, Nadia, Udine.
17 agosto, Sabrina, Dogaletto di Mira.
22 agosto, Marianne, Bressanone.

Solo questa estate, solo nel Nord Est: sette delitti vicini nel tempo e nello spazio. C’è un’emergenza di cui si parla poco e solo in occasione delle violenze che si concludono con la morte, senza mai aprire un dibattito su un fenomeno sociale e culturale che è ormai una mattanza quasi quotidiana.

Noi firmatari/e sentiamo il bisogno di proporre un momento di riflessione pubblica su quanto accaduto a Dogaletto, promuovendo una serata in memoria di Sabrina che sia occasione per ricordare non solo lei mai anche tutte le altre vittime di violenza, per interrogarsi più ampiamente sul fenomeno del femminicidio e della violenza di genere. Sarà un momento di raccoglimento, che speriamo raccolga tutta la comunità mirese e le associazioni, ma che sarà aperto a chiunque senta il desiderio di parteciparvi.

Invitiamo in particolar modo a partecipare tutti gli uomini: troppo spesso si sentono estranei al fenomeno, e nell’opinione pubblica le violenze e il femminicidio sembrano un problema delle sole donne: ci si concentra sulle vittime, come se il punto fosse insegnar loro a non “farsi ammazzare”, e non invece quello di indagare le cause che portano persone apparentemente normali a compiere gesti folli. Per intervenire efficacemente è importante ampliare la visione del fenomeno, e interrompere la spirale della violenza anche nella sua trasmissione tra le generazioni, promuovendo un’educazione all’affettività, interrogandoci sui motivi culturali che spingono l’uomo a non accettare il rifiuto e la libertà della donna. Gli uomini per primi devono farsi promotori di una cultura del rispetto, lottando al fianco delle donne da alleati e non da avversari, contro un retaggio culturale antico e malato che perpetua e giustifica la subordinazione della donna alla volontà maschile.

La violenza di genere deve riguardare tutti e tutte perché siamo erroneamente convinti che non succederà mai a casa nostra, ma i fatti ci smentiscono, e restiamo attoniti quando la tragedia ci sfiora da vicino. Non dobbiamo mai sentirci immuni.

Le richieste d’aiuto delle donne non possono più essere sottovalutate. Non si parla solo delle violenze più evidenti come le percosse e gli omicidi: si parla di violenze molto più ricorrenti, come la limitazione dell’indipendenza economica, il negato accesso all’educazione o al lavoro, i comportamenti persecutori, le violenze psicologiche fatte di minacce, pedinamenti, ricatti, abusi verbali, che ledono l’autostima, l’autonomia e la dignità della donna. Troppo spesso si dimentica che la discriminazione delle donne è strutturale, presente in tutti gli ambiti della vita sociale, nei mille comportamenti quotidiani che svalutano le donne.

Serve allora una presa di coscienza collettiva e serve intransigenza verso tutti i comportamenti sessisti condonati, (anche quelli considerati consueti, che non ci scandalizzano più, che però pavimentano la strada che porta all’omicidio), a partire dal linguaggio quotidiano, perché le parole formano i pensieri e ad essi seguono le azioni.

È necessario che le istituzioni assumano a tutti i livelli questo problema come una priorità da affrontare non solo in fase emergenziale. Le amministrazioni comunali possono fare molto, attivando servizi specifici, come ad esempio le commissioni pari opportunità, gli sportelli Donna, i centri antiviolenza. Sta ad ognuno di noi, però, diffondere la cultura della tolleranza e del dialogo.

L'evento è promosso da varie associazioni, attivisti/e, forze politiche (Mira in Comune, M5S, MPD, Lista Marco Dori, PD).

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